Etichette anticontraffazione: come tutelare produttori e consumatori

La contraffazione “costa” all’Europa 16 miliardi di euro all’anno, portandosi dietro una perdita di circa 200 mila posti di lavoro nelle industrie di abbigliamento, cosmetica e giocattoli. In Italia la perdita di fatturato è di 1,7 miliardi l’anno e 19 mila posti di lavoro. I dati arrivano da uno studio di Euipo, l’ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, su dati relativi al periodo 2018-2021.

Secondo uno studio del Ministero dell’Interno italiano nel periodo 2018 – 2022 sono state eseguite 152.397 operazioni di contrasto al fenomeno contraffattivo, 30.403 sono sfociate in sanzioni di natura penale (20%) e 121.994 in sanzioni amministrative (80%), con il sequestro di merci contraffatte per un valore stimato di oltre 3.375.685.258 €.

Il 95% degli interventi (145.088) è stato eseguito in fase di commercializzazione dei prodotti contraffatti. I Paesi di origine e provenienza della merce risultano essere, nella gran parte dei casi, l’Italia e la Repubblica Popolare Cinese. Per quanto riguarda la tipologia di merci sequestrate: il 49% è rappresentato da beni di consumo, il 23% da giocattoli, il 12% da capi del settore moda, il 13% da oggetti di elettronica ed il 3% da prodotti agroalimentari.

Il settore maggiormente colpito dagli effetti della contraffazione è quello delle P.M.I. (Piccole e Medie Imprese), soprattutto perché queste non hanno le capacità di potersi dotare di strumenti idonei, utili a tutelare marchi, design e innovazioni.

Tra gli strumenti che possono contribuire a prevenire e combattere questo fenomeno così dannoso per il nostro made in Italy ci sono le etichette anticontraffazione che, in uno spazio molto piccolo, garantiscono l’unicità di un brand e la tutela del produttore e del consumatore. Sono formulate in modo da disincentivare la rimozione dell’etichetta stessa.

Etichette che facilitano la rintracciabilità

Le etichette anticontraffazione possono essere applicate su ogni tipo di prodotto: bottiglie di vino, software, prodotti farmaceutici e facilitano la rintracciabilità di un prodotto lungo tutta la filiera.

Per scegliere la giusta tipologia di etichetta bisogna tenere conto di diverse variabili: il tipo di materiale su cui verrà applicata, l’ambiente in cui il prodotto verrà movimentato, la metodologia di distribuzione.

All’interno delle etichette è possibile inserire strumenti che ne aumentano la sicurezza e il potere di controllo:

tag RFID: tag elettronici in cui vengono inseriti dati che possono essere letti con appositi reader.

ologrammi: le etichette olografiche contengono precise informazioni che ostacolano la riproduzione.

etichette VOID che rilasciano la propria traccia indelebile sul prodotto nel tentativo di manomissione.

etichette con vernici scratch-off: la vernice utilizzata deve essere “grattata” per scoprire un codice identificativo. Es. tipo gratta e vinci.

etichette ultra-distruttibili: durante il tentativo di manomissione non si riescono a togliere se non rompendole in pezzi minuscoli che non ne permettono la ricomposizione.

Etiprint ti aiuta a scegliere l’etichetta anticontraffazione migliore per le tue specifiche esigenze di controllo e prevenzione del reato di contraffazione.

 

 

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