Dal 1° gennaio 2023 si applicano le nuove direttive per le etichette sugli imballaggi.
Debutta infatti l’obbligo di etichettatura ecologica: non sarà più possibile immettere in commercio gli imballaggi che ne saranno privi.
Secondo Noemi De Santis dell’app Junker “la norma italiana ha prodotto un risultato che possiamo portare in Europa con orgoglio come modello applicativo della direttiva europea cui risponde”.
Ma cosa cambia con l’obbligo dell’eco-etichetta?
Vediamolo nel dettaglio.
La normativa
Le nuove linee guida sono state emesse dal Mase – Ministero dell’Ambiente e della sicurezza ecologica – che ha emanato il decreto.
Il decreto iniziale, che metteva in pratica le indicazioni della normativa europea, è il Decreto Legislativo 116 del 03/09/2020. Una serie di proroghe ci ha portati fino a gennaio di quest’anno, data ultima per adeguare le etichette degli imballaggi.
Per quelli già immessi in commercio, o provvisti di etichettatura alla data del 1° gennaio 2023, è possibile la commercializzazione fino a esaurimento delle scorte (Dl 228/2021).
L’eco-etichetta è prevista dall’articolo 219, comma 5, Dlgs 152/2006 (Codice ambientale) e la sua mancata osservanza è colpita con una sanzione amministrativa pecuniaria che può arrivare fino a 25.000 euro.
Inoltre, il 21 novembre 2022 è stato pubblicato il Decreto Ministeriale n. 360 del 28 settembre 2022, che adotta le Linee Guida sull’etichettatura ambientale per il corretto adempimento degli obblighi di etichettatura degli imballaggi da parte dei soggetti responsabili.
Il decreto rende operativa la direttiva europea del pacchetto Economia Circolare.
Lo scopo delle nuove etichette per imballaggi
Le nuove direttive per l’etichettatura degli imballaggi non hanno solo l’obiettivo di specificare i materiali utilizzati.
L’eco-etichetta vuole:
- facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio degli imballaggi
- promuovere l’incentivazione del riciclaggio e del recupero di materia prima, la raccolta differenziata e l’utilizzo di materiali riciclati
- dare una corretta informazione ai consumatori sulle destinazioni finali
- favorire la riduzione del flusso dei rifiuti di imballaggio destinati allo smaltimento finale attraverso le altre forme di recupero.
Le nuove direttive hanno tenuto conto delle proposte del Consorzio Nazionale Imballaggi (Conai), e rimangono aperte ad aggiornamenti e future modifiche nell’ottica di recepire nuove disposizioni di legge o confronti con le associazioni di imprese.
L’eco-etichetta riporterà elementi grafici che renderanno più chiara la destinazione dell’imballaggio, dando informazioni perfettamente comprensibili dai consumatori finali. Oltre a questo, la descrizione dei diversi prodotti e degli eventuali elementi separabili. Infine, un codice identificativo del materiale di imballaggio e delle parti separabili.
Ci sarà anche la possibilità di riportare consigli e suggerimenti utili per un corretto smaltimento o riutilizzo.
Lo scopo finale è una migliore gestione dei rifiuti nel rispetto delle norme, grazie a una comunicazione più dettagliata e anche a qualche consiglio aggiuntivo per una raccolta differenziata che sia anche di qualità.
Se vuoi saperne di più o hai domande, contattaci! Saremo felici di risponderti.